Recentemente è volto al termine un capitolo impegnativo e faticoso correlato alla mia carriera fotografica ed artistica.
Da tempo pensavo di parlare delle mie esperienze fotografiche, di curiosità e consigli qui sul mio website, tramite la creazione di un blog da aggiornare periodicamente, in modo da tenere informate anche le persone non strettamente correlate alla mia cerchia di amicizie sui social network.
Questo è il momento giusto per iniziare col blog e raccontarvi dell'esperienza che ha caratterizzato i miei ultimi anni.

Nel 2012 produco il progetto "Human Feelings as Drugs"; il quale nell'immediato e negli anni a seguire si rivela un progetto di particolare valenza artistica ed impatto sul web.
Infatti mi consente di vincere il Nikon Talents 2012 per la categoria Still Life e viene negli anni esposto a livello nazionale e soprattutto internazionale, spesso accostato a tematiche relative al progresso umano, al rispetto dei diritti e alle dinamiche relative all'uso di medicinali e sostanze stupefacenti.
Nel 2015 scopro, pubblicati su giornali di moda (Grazia, Gioia, ecc) i gioielli della Queriot de la Bouganville, denominati "Le Pozioni", palesemente basati sull'idea originale del mio progetto fotografico.
I gioielli riportavano i medesimi sentimenti che avevo scelto e raggruppato in Human Feelings as Drugs, inoltre le frasi che avevo appositamente studiato e creato per ciascuna fiala/sentimento risultano completamente identiche.
I gioielli vengono venduti online e in gioiellerie fisiche alla cifra di 95€ ciascuno; il set con tutti e 5 i sentimenti con bracciale aveva invece un costo di circa 590€.
Vedendo i miei diritti di fotografo violati, ma soprattutto quelli di persona che ha avuto un'idea e la capacità di realizzarla, non posso fare altro che iniziare la mia battaglia legale nei confronti della Queriot. (Provai ovviamente a contattare Queriot per risolvere la questione in maniera amichevole, ma non ci fu una loro risposta).
Le fasi che portano al primo grado di giudizio consistono in una lunga ricerca da parte mia e del mio legale, atta a testimoniare la paternità sul progetto e la datazione precedente all'immissione sul mercato dei monili di Queriot.
Le svariate fonti cartacee e web (con annessa datazione) che pubblicano e parlano di Human Feelings as Drugs sono fortunatamente tantissime; aggiungiamo a queste il post sul mio website datato Maggio 2012 ed una inconfutabile perizia di terze parti che attesta la mia paternità sulle foto, ed il lavoro potrebbe sembrare quasi fatto.
In realtà ci sono varie fasi in cui, sia io che la controparte, dobbiamo fornire le cosiddette "memorie"; durante queste fasi, il mio lavoro e l'apporto creativo che ha portato alla nascita del mio progetto, vengono spesso sminuiti da Queriot.
Dopo circa 3 anni di botta e risposta, il Tribunale di Milano decreta l'assenza di caratteristiche creative in "Human Feelings as Drugs", condannandomi al pagamento delle spese legali della controparte. (La sentenza può essere visionata qui).
Il giudizio sembra oltremodo beffardo, la mia sensazione di incredulità è accompagnata dalla delusione derivata anche dai tanti soldi spesi per far valere i miei diritti.
Tuttavia la volontà di non mollare e provare nuovamente a far valere le mie ragioni di fronte alla Corte d'Appello è forte, benchè si debba incorrere in ulteriori spese senza avere nessuna certezza del risultato finale.
Ciò che mi aspetta è un nuovo round di "memorie" da presentare alla Corte, nelle quali si cerca di condensare nel modo migliore tutti i concetti portati avanti fino a questo momento.
Alla fine del 2019, dopo ormai 4 anni di spese, di stress e di botta e risposta a livello legale, la Corte d'Appello di Milano sancisce la violazione della mia proprietà intellettuale con una sentenza che riforma il primo grado di giudizio, mi da pienamente ragione e condanna la Queriot al pagamento di danni e spese legali. (La sentenza può essere visionata qui).
L'analisi riportata nella sentenza della Corte d'Appello di Milano risulta ai miei occhi completamente soddisfacente in quanto analizza in maniera precisa e dettagliata tutte le caratteristiche peculiari che rendono "Human Feelings as Drugs" un progetto artistico completo, degno di protezione secondo i diritti della proprietà intellettuale.
Ritengo che questa lunga lotta sia risultata in una grande vittoria, sia a livello personale che come giudizio a favore dei tanti fotografi e creativi italiani.
E' nel mio maggiore interesse poter informare ed essere d'aiuto e d'esempio, in qualsiasi modo possibile, a chiunque possa trovarsi nella stessa spiacevole situazione :)
Valerio Loi